martedì 17 dicembre 2013

Anche le libraie piangono

L'altro giorno mi ha telefonato una libraia, che voleva invitarmi a parlare di Volevo solo una vita tranquilla!
Be', grazie, volentieri.
Ma l'incauta ha dovuto spiegarmi che, sì, insomma, purtroppo (purtroppo?) sarei stata sola, perché voleva invitare anche Tizia e non voleva venire, e pure Caia, ma non era disponibile neppure lei, perché, sì, ecco, la sua è una ... commedia. (Il sottinteso era che una commedia non è narrativa "vera", quindi serve la stampella di almeno un'altra autrice "seria" per dare un po' di dignità all'incontro.)
Accidenti. Ho scritto una commedia e manco sapevo che fosse un peccato mortale.
Adesso mi vesto e vado subito a confessarmi.
E mi metto pure il cilicio come l'albino del Codice Da Vinci. 
Così imparo.


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